Il pesce combattente, noto anche come Betta splendens, è una specie di pesce d’acqua dolce originaria del Sud-Est Asiatico, precisamente di Thailandia, Vietnam, Cambogia e Malaysia.
Questa specie è da secoli allevata e selezionata per il suo istinto combattivo, tanto che i maschi adulti venivano fatti combattere in apposite “arene” per scommesse e intrattenimento. Da qui deriva il suo nome comune di “pesce combattente”.
Oggi il pesce combattente non viene più impiegato nei combattimenti illegali, che causano gravi sofferenze ai pesci, ma è diventato popolare in tutto il mondo come pesce da acquario decorativo, apprezzato per la sua vivace colorazione e la personalità territoriale e aggressiva.
In questo articolo analizzeremo nel dettaglio le origini di questa specie, le sue caratteristiche distintive, le cure e l’alimentazione ideale in cattività, oltre che le patologie più comuni da prevenire per assicurare una buona qualità di vita come animale domestico. Scopriremo quindi tutto quello che c’è da sapere su uno dei pesci tropicali più diffusi al mondo.

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Origini e habitat del Pesce combattente
Il Pesce combattente proviene originariamente dagli ambienti di risaie, stagni e corsi d’acqua a lento flusso di Thailandia, Cambogia, Vietnam e Malaysia. Si tratta di un pesce di acqua dolce che predilige acque calde, con temperatura intorno ai 26-30°C e ricche di vegetazione.
In natura popola specchi d’acqua ferma o quasi privi di corrente, spesso ricchi di piante acquatiche, tra le cui fronde il Pesce combattente può nascondersi e tendere agguati. La presenza di densa vegetazione è infatti fondamentale per questa specie, che grazie ad essa può sfuggire ai predatori e appostarsi per sorprendere le prede.
L’habitat ideale per il Pesce combattente è quindi rappresentato da risaie, paludi, stagni e piccoli corsi d’acqua dal fluire lento e regolare, con abbondante presenza di piante acquatiche e temperatura caldo-tropicale. È proprio questo ambiente che ha portato il Pesce combattente a sviluppare il suo caratteristico comportamento territoriale e aggressivo.
Caratteristiche
Il Pesce combattente presenta numerose caratteristiche uniche che lo distinguono dalle altre specie di pesci tropicali d’acquario. Innanzitutto spiccano le ampie pinne dalla forma arrotondata, in particolare quella dorsale e quella caudale. Queste pinne così sviluppate gli permettono di eseguire rapidi scatti e cambi di direzione durante gli scontri con altri maschi.
Altra caratteristica distintiva è la vivace colorazione, con tinte accese e metalliche che vanno dal rosso al blu, passando per il verde, l’arancio e persino il viola. Spesso i maschi presentano più colori combinati tra loro con effetto multicolore. Anche le pinne sono quasi sempre colorate.
Infine va sottolineata la forma affusolata del corpo, che rende il Pesce combattente un nuotatore veloce e scattante. La lunghezza media di questi pesci si aggira tra i 5 e i 7 cm se maschi, mentre le femmine sono leggermente più piccole. I maschi si distinguono anche per un comportamento fortemente aggressivo e territoriale.
Cure
Il Pesce combattente si è diffuso negli ultimi decenni come popolare pesce d’acquario, apprezzato per la sua bellezza e vitalità. Tuttavia questa specie ha esigenze particolari per vivere in salute in cattività.
Innanzitutto, l’acquario ideale per il Pesce combattente dovrebbe avere una capienza di almeno 15-20 litri, essere ben filtrato e riscaldato a 26-28°C. Il pH dell’acqua deve essere mantenuto tra 6 e 8. Il fondale va ricoperto con ghiaia fine e inserite piante acquatiche dove il pesce possa rifugiarsi.
L’illuminazione non deve essere troppo intensa per evitare eccessivo stress. Ogni 7-15 giorni è necessario cambiare circa un quarto dell’acqua, avendo cura di utilizzare acqua declorata e alla stessa temperatura di quella presente nell’acquario.
L’alimentazione deve essere varia e di qualità: ideali sono artemia salina, larve di zanzara, vermi tubifex. Va integrato con mangime secco specifico per pesci tropicali, facendo attenzione a non eccedere. Meglio somministrare piccole quantità più volte al giorno.
Per prevenire malattie è necessario tenere l’acqua pulita e i parametri il più possibile costanti. In caso di infezioni fungine o batteriche si possono usare farmaci specifici su consiglio del veterinario.
Con le cure giuste il Pesce combattente può vivere 2-4 anni in cattività regalando bellezza e vitalità all’ambiente domestico. La sua indole combattiva va rispettata, evitando di inserirlo in acquari di comunità.

La conservazione del Pesce combattente
Nonostante sia una specie diffusa e allevata comunemente in cattività, il Pesce combattente negli ultimi anni ha visto diminuire la sua presenza negli habitat naturali originari del Sud-Est Asiatico.
La progressiva urbanizzazione e la conversione delle risaie in altre colture ha portato alla distruzione di molti ambienti umidi dove questa specie proliferava. L’inquinamento delle acque, l’uso di pesticidi in agricoltura e la competizione con specie invasive sono ulteriori minacce.
Per questo motivo il Pesce combattente è stato classificato dalla IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) come “Vulnerabile” Ciò significa che il commercio di esemplari selvatici è rigidamente regolamentato e contingentato.
Per garantire la sopravvivenza della specie è necessario tutelare le zone umide rimaste in Asia, creare aree protette, monitorare le popolazioni selvatiche esistenti e attuare programmi di riproduzione in cattività, facendo attenzione a non incrociare esemplari geneticamente troppo simili.
La diffusione del Pesce combattente come animale da acquario ha aiutato a far conoscere questa specie nel mondo. Tuttavia è necessario uno sforzo collettivo per proteggere gli habitat originari e salvaguardare la variabilità genetica della popolazione, minacciata sia in natura che in cattività.

Riproduzione e sviluppo del Pesce combattente
La riproduzione del Pesce combattente è piuttosto complessa. I maschi costruiscono nidi di bolle che vengono poi fecondati dalle femmine. Dopo l’accoppiamento, le uova fecondate vengono raccolte dal maschio e inserite nel nido di bolle, dove si schiudono in 2-3 giorni.
I piccoli appena nati misurano meno di 2 mm e hanno un grande sacco vitellino che permette loro di nutrirsi nei primi 2-4 giorni. In questa fase è necessario rimuovere i padri, che tendono a divorare la prole. Dopo 4-6 settimane i piccoli pesci assumono la colorazione degli adulti e a 3 mesi sono pronti per la vendita.
La riproduzione può avvenire tutto l’anno se le condizioni sono ottimali. È consigliabile inserire il maschio e la femmina insieme solo per poche ore, per evitare eccessiva aggressività. Anche dopo la fecondazione le uova vanno rimosse e poste in appositi incubatori.
Per favorire la riproduzione l’acqua deve essere morbida, con pH leggermente acido e temperatura sui 26-28°C. Serve abbondante vegetazione. Le femmine possono deporre ogni mese fino a 600 uova, con un tasso di schiusa del 70-80%. La vita media in natura è di 2-3 anni.
Uno sforzo collettivo tra allevatori è necessario per preservare la variabilità genetica ed evitare incroci dannosi tra esemplari troppo imparentati, sia in cattività che in natura.
Varietà di colori e forme del Pesce combattente
Il Pesce combattente presenta una notevole variabilità in termini di colorazione e forma del corpo e delle pinne. Esistono centinaia di varietà allevate selettivamente dagli appassionati.
Per quanto riguarda i colori, si va dal rosso in diverse tonalità, al blu, viola, verde, giallo, arancio, bianco, nero e combinazioni miste che danno vita a esemplari dai colori metallizzati. Le pinne possono presentare striature o chiazze colorate.
Anche la forma del corpo e delle pinne è stata selezionata nel tempo, dando origine a varietà con pinne molto ampie e arrotondate o allungate, oppure con coda a vela o a mezzaluna. Alcuni pesci presentano una “corona” sulla testa o “barbigli” sulle guance.
Tra le forme più ricercate vi sono quelle “a mezzaluna”, “a vela”, “a croce” e “a corona”, ma ce ne sono davvero moltissime. Per gli appassionati rappresentano una forma di espressione artistica da coltivare attraverso incroci selettivi volti a ottenere forme rare e belle da ammirare.
Tuttavia questa selezione estetica ha portato anche ad accoppiamenti tra esemplari troppo simili geneticamente, con effetti negativi sulla variabilità della specie. Gli allevatori responsabili prestano attenzione a incrociare correttamente le linee di sangue.

Differenze di genere
Esistono marcate differenze tra maschi e femmine della specie Betta splendens. I maschi sono più grandi e dai colori generalmente più brillanti e metallizzati. Presentano pinne ampie e vistose, in particolare la pinna dorsale e quella caudale, che vengono esibite come segno di dominanza.
I maschi adulti manifestano un comportamento estremamente aggressivo e territoriale, tanto da non poter essere allevati insieme se non per l’accoppiamento. Sono continuamente alla ricerca di potenziali rivali da combattere e zone di territorio da difendere.
Le femmine sono più piccole, con colorazione meno accesa, spesso tendente al grigiastro sul corpo. Le pinne sono più corte e meno decorate. Sono tollerate dai maschi solo per la riproduzione. Hanno un temperamento decisamente più pacifico e schivo.
Questo dimorfismo così marcato è il risultato della selezione operata dall’uomo nei secoli, enfatizzando nei maschi quei tratti di aggressività e territorialità che risultavano utili per i combattimenti. Oggi tale differenza va rispettata e compresa per garantire il benessere di entrambi i sessi.

Altre razze di pesci con cui possono convivere nell’acquario
Ecco alcuni suggerimenti su altre specie di pesci che possono convivere con il Pesce combattente nello stesso acquario:
- Pesci tetra (ad esempio neon, cardinale, congo): sono pesci pacifici che nuotano in gruppo nella parte mediana dell’acquario.
- Pesci Corydoras: questi pesci di fondo non infastidiranno il Betta e aiuteranno a ripulire i detriti sul fondo.
- Danio zebrato: anche i Daini zebrati sono pesci vivaci ma non aggressivi che nuotano in superficie.
- Guppy: i maschi di questa specie hanno la coda colorata appariscente e non sono territoriali. Possono andare d’accordo col Betta.
- Pesci gatto (Corydoras, Plecostomus): anch’essi pesci di fondo, indispensabili per ripulire l’acquario dalle alghe.
- Gamberetti di vario tipo: possono essere impiegati per fornire un’alimentazione varia al Betta.
Ricordiamo che il Betta mal sopporta specie aggressive come ciclidi o altri pesci combattenti. Meglio evitare inoltre eccessivi affollamenti dell’acquario e garantire spazi dove il Betta possa appartarsi.

Alcuni accorgimenti importanti da sapere
Ecco alcuni ulteriori accorgimenti importanti da conoscere per chi decide di tenere il Pesce combattente:
- Non inserire più di un maschio per acquario, potrebbero aggredirsi a vicenda.
- Prestare attenzione alla qualità dell’acqua, che deve essere declorata e priva di metalli pesanti o ammoniaca.
- Variare l’alimentazione alternando cibo vivo e cibo secco di qualità per pesci tropicali.
- Tenere l’acquario in una zona tranquilla, lontano da fonti di rumore e vibrazioni che possono stressare il pesce.
- Controllare che non vi siano correnti eccessive o sbalzi termici nell’acquario, il Betta preferisce acque calme.
- Inserire piante o decorazioni che offrano nascondigli e zone d’ombra dove il pesce possa rifugiarsi.
- Pulire regolarmente il fondo con un sifone e cambiare parte dell’acqua ogni 7-15 giorni.
- Non esporre l’acquario alla luce diretta del sole che favorisce la crescita di alghe.
- Chiedere sempre consiglio al veterinario per qualunque problema di salute o comportamento del pesce.
Seguendo questi accorgimenti basilari, il Pesce combattente potrà vivere felicemente nel nostro acquario domestico!

Domande frequenti
- Quanta acqua serve per un Pesce combattente?
Per un singolo Pesce combattente sono consigliati almeno 15-20 litri di acquario.
- Qual è la temperatura ideale per il Pesce combattente?
La temperatura ottimale è di 26-30°C. Non deve scendere sotto i 20°C.
- Di cosa si nutre il Pesce combattente?
In natura di larve, insetti e crostacei. In cattività di cibo vivo e secco di qualità per pesci tropicali.
- Quante volte al giorno va nutrito?
2-4 volte al giorno, dandogli piccole quantità di cibo alla volta.
- Il Pesce combattente può vivere solo nell’acquario?
Sì, non ha bisogno di stare in compagnia di altri pesci. Anzi due maschi si aggredirebbero.
- Quanto vive il Pesce combattente?
In media 2-4 anni con le cure adeguate. In natura anche meno.
- Come capire se un Pesce combattente è maschio o femmina?
I maschi sono più grandi e colorati, con pinne ampie. Le femmine sono grigiastre e con pinne corte.
- Il Pesce combattente può cambiare colore?
Sì, a seconda di umore, età, salute, temperatura dell’acqua.
- Quante volte va cambiata l’acqua?
- Quali malattie colpiscono più frequentemente questa specie?
Le infezioni fungine e batteriche causate da acqua sporca e sbalzi termici.
Consigli per i principianti
Ecco alcuni consigli utili per chi si avvicina per la prima volta alla cura del Pesce combattente:
- Iniziate con un singolo esemplare maschio, più semplice da gestire rispetto a una coppia.
- Procuratevi un acquario di almeno 20 litri, con filtro e riscaldatore adeguati.
- Documentatevi sulla corretta installazione e manutenzione dell’acquario prima di acquistare il pesce.
- Non riempite subito l’acquario di piante e decorazioni, potrebbero rilasciare sostanze nocive.
- Acquistate solo pesci sani e vigorosi, senza lesioni o comportamenti anomali.
- Tenete sotto controllo i parametri dell’acqua come pH, durezza e temperatura.
- Nutritelo con una dieta varia e di qualità, non solo crocchette secche.
- Fate cambi parziali dell’acqua regolari per mantenerla pulita.
- Non esagerate con le ore di illuminazione, prediligete luci soffuse.
- Procuratevi un piccolo kit per le analisi di base come test pH e test ammoniaca.
- Chiedete consiglio al vostro rivenditore di fiducia per ogni dubbio.
Seguendo questi semplici accorgimenti, anche i principianti possono gestire senza troppa difficoltà un Pesce combattente!
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Crediti fotografici:
Foto di Natthapat Aphichayananthanakul da Pixabay
Foto di Sirawit Seengam da Pixabay
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Foto di Natthapat Aphichayananthanakul da Pixabay