In Cambogia, sul fiume Mekong, c’è un ponte fatto di solo bambù che viene montato e poi smontato ogni anno con l’arrivo della stagione delle piogge.
Lungo le acque torbide del fiume Mekong, nella Cambogia orientale, si può ammirare un lunghissimo ponte di bambù traballante che collega l’isola fluviale di Koh Pen, alle rive occidentali del fiume dove si trova la sesta città più grande della Cambogia, Kampong Cham.
La particolarità di questo ponte è che può essere definito come un “ponte stagionale”. Viene costruito ogni anno nella stagione secca quando le acque del fiume Mekong si abbassano e non consentono la navigazione del traghetto. Quindi, all’inizio di ogni stagione delle piogge, prima che il fiumi torni a gonfiarsi, il ponte viene smantellato a mano e il bambù viene stoccato o riutilizzato per altre costruzioni. Questo perché durante la stagione delle piogge, le correnti del fiume diventano troppo forti perché il ponte possa resistere. In questo periodo le barche riprendono la navigazione e traghettano gli abitanti dell’isola.

Col ritorno della stagione secca, una volta che le acque si sono ritirate abbastanza basse e le correnti si sono attenuate, inizia la costruzione di un nuovo ponte. Per prima cosa, i pali di bambù più grossi e lunghi vengono conficcati nel letto del fiume. Altri pali vengono legati tra loro seguendo angolazioni diverse e creando così la struttura portante. La parte calpestabile è invece costituita da stuoie intrecciate tra loro e saldamente legate ai pali di bambù. A prima vista questo ponte sembra poco sicuro e instabile ma in realtà è in grado di sopportare anche il passaggio di veicoli leggeri.

Attraversare il ponte con un’auto o una moto è comunque un’esperienza non da poco. Il bambù per la sua consistenza tende a flettersi quando sottoposto a un peso. Per tale motivo durante l’attraversamento il ponte ondeggia paurosamente e produce scricchiolii non proprio rassicuranti.

Eppure, migliaia di turisti vengono a Kampong Cham ogni anno per attraversare il ponte e provare scariche d’adrenalina. La gente del posto paga 100 riel (la moneta locale) per usare il ponte, ma i turisti stranieri pagano quaranta volte di più. I pedaggi portano da 1 a 2 milioni di riel al giorno, circa 250 500 dollari grazie soprattutto ai turisti. Le entrate raccolte vanno in parte per la costruzione e la manutenzione del ponte che richiede circa 50.000 a 60.000 dollari all’anno.

Il ponte di bambù di Kampong Cham è stato costruito e smantellato per decenni ma quest’anno potrebbe essere l’ultimo. Infatti , proprio a marzo di quest’anno, a circa due chilometri a sud, è stato inaugurato un nuovo ponte in cemento. Il ponte lungo 800 metri, ha la capacità di trasportare veicoli fino a 30 tonnellate, contro le 4 tonnellate del ponte di bambù e ha una durata prevista di almeno 50 anni.

Alcuni abitanti del villaggio di Koh Pen Island, sono felici per il nuovo ponte di cemento perché più comodo e più economico, oltre che più sicuro. Ma perdere il ponte di bambù, che era diventato un’attrazione turistica, avrà un impatto negativo per l’economia locale.




